Luca Giorietto


LUCA GIORIETTO

 "Prediligo il ritratto perché mi attira congelare per sempre l’espressione di una persona, è qualcosa di impagabile"

Una laurea accademica in Media Art. Proprio durante questo periodo, mentre sperimentava con l'aspetto grafico tra flyers e poster nella musica, è nata la passione per la fotografia. Provando a ricreare in foto i suoi lavori grafici il percorso di Luca è progredito naturalmente.

    Credi che per considerarsi ottimo un scatto debba piacere anche al soggetto ritratto?
Direi proprio di sì. Soprattutto se commissionato il lavoro deve piacere al cliente, deve essere soddisfatto. Deve esprimere al meglio la sua personalità.


Il ripetersi costante di una parola ne annulla di conseguenza il significato. Il vastissimo mondo della ritrattistica credi appiattisca il gusto estetico comune?


Dipende, ma sono sicuro che se si ha, o si sviluppa, una forte personalità artistica non c’è “saturazione” del mondo fotografico che tenga.


Credi che il canale social sia fondamentale per diffondere il proprio lavoro? 

Lo trovi meritocratico?


Penso che il canale social oggi sia la prassi, nel bene e nel male. Oltre al discorso della promozione personale lo trovo molto interessante perché  permette di conoscere tante realtà: basta saper selezionare e cercare senza perdersi in un mare di immagini superflue.


Ci racconti il progetto a cui sei più legato?


Sicuramente il mio progetto sulla scena rap italiano. È stata una delle cose più importanti da quando ho iniziato a fotografare sia perché mi ha permesso di avvicinarmi a un mondo musicale diverso dalle mie radici, sia perché ho incontrato tante persone interessanti e interessate al mio racconto. Penso sia un bene non focalizzarsi sempre sugli stessi settori: è stato ossigeno nuovo. Il 2019 in particolare è stato un anno pieno di soddisfazioni.